Il paziente designato

Il paziente designato, secondo la teoria sistemico-relazionale, è il membro della famiglia portatore dei sintomi psicopatologici. Il paziente pertanto è il membro del sistema-famiglia (per famiglia si intendono sia la propria che almeno le due generazioni che l’hanno preceduta), che esprime o segnala il funzionamento disfunzionale di uno o più dei sistemi di cui egli è uno dei vertici. Tale membro è “designato” dal sistema stesso, secondo una prospettiva bio-psico-sociale, in quanto soggetto che esprime una modalità disfunzionale di vivere, pensare, agire.

Talvolta, specialmente in casi che riguardano i bambini o gli adolescenti (ambiti in cui la terapia familiare risulta un approccio particolarmente valido), questo si manifesta sotto forma di blocco evolutivo, così che tutte le tensioni tendono a convergersi su di lui; in tal modo diviene il controllore di forze ed energie relazionali, al prezzo di gravi sentimenti di sofferenza e vissuti di disgregazione.
In questa ottica, un intervento tempestivo può favorire un cambiamento nelle dinamiche relazionali e le tecniche che si utilizzano mirano a modificare le regole del sistema, ovvero la comunicazione tra i membri della famiglia.

In caso di necessità lo studio può avvalersi della consulenza di altri professionisti quali psichiatra, logopedista, educatore professionale.

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